La lampadina fulminata
E' stato un sabato bestiale. Tutto è cominciato l'altra sera quando il vicino – con cui da qualche anno siamo rivali – ha inaugurato la stagione delle feste dando corrente alle luminarie che (sospetto) aveva montato sui balconi già in agosto per non arrivare secondo al grande appuntamento. Così – mio malgrado – sono salito in soffitta a recuperare quello scatolone impolverato in cui teniamo due file di luci di Natale. Dopo una mezz'ora impiegata a sciogliere i grovigli (resta un mistero come i cavi elettrici riescano ad annodarsi in qualunque modo vengano riposti) ho trattenuto il fiato mentre infilavo la spina nella presa di corrente: luce! Ma è stata la seconda fila a tradirmi, priva di vita al primo, secondo, terzo e quarto tentativo finché – ormai in preda allo sconforto – mi sono rassegnato al peggio. Incapace di trovare la lampadina fulminata ho raccolto il cavo e sono corso al negozio, sorvegliato a vista dal vicino che si godeva dal balcone il suo imponente Gran Pavese.
Pensavo di cavarmela sostituendo la lampadina rotta ma poiché noi – inteso come noi uomini moderni – non abbiamo tempo da perdere, ho scoperto che bisogna cambiare l'impianto in blocco, anche perché i cavi come il mio li producono a Taiwan e poi li spediscono in Europa a bordo di una nave. Le lampadine di riserva invece no, le tengono per loro.
Non saranno venti euro a mettermi sul lastrico, ho pensato di fronte al commesso un po' impaziente: “Va bene” ho detto. Ho pagato e sono rimasto a gironzolare nel negozio con due cavi in mano, anche quello guasto, senza riuscire a rassegnarmi a gettare tutte quelle lampadine “mute” sapendole buone (tranne una). Restare è stato l'errore che ha fatto del mio sabato un sabato bestiale. Credevo di avere un televisore quasi nuovo ma ho scoperto di tenere in soggiorno un cassone obsoleto che in poco tempo – giura il commesso – sarà inutilizzabile. Credevo di avere una telecamera decente e ho scoperto di essere il triste proprietario di un giocattolo buono al massimo per immortalare i compleanni visto che – tanto per dirne una – registra le immagini sul nastro invece che su un disco rigido. Credevo di avere un computer al passo con i tempi e ho scoperto che l'apparecchio su cui scrivo gli articoli sarebbe in realtà una scatola imbarazzante per cui – giura il commesso – tra un po' non ci saranno nemmeno in giro i programmi (sic!). Per darmi un tono ho tirato fuori il telefonino (nel ramo telecomunicazioni pensavo di andare sul sicuro: fotocamera, telecamera, lettore musicale, scheda di memoria da due giga) ma l'ho rimesso in tasca al volo quando ho visto un ragazzino, avrà avuto sedici anni, tenere in mano il modello successivo che è doppio in tutto, prezzo compreso.
Lì, in quella giungla di cartelli, offerte e concessioni di pagamenti agevolati, confesso di essermi sentito un po' sfigato. Ho iniziato a immaginare la mia nuova vita con un televisore a schermo piatto appeso al muro. Dimenticando che la sera io lavoro mi sono visto fortunato proprietario di un pacchetto di programmi, calcio compreso (che non guardo), per consolarmi con il telecomando in mano di quant'è dura l'esistenza. E se ancora non mi bastasse – lei mi pare un tipo esigente: parola di commesso – potevo sempre accendere l'home theatre, per godermi un film come se fossi in platea (tanto ormai – dice il commesso – al cine chi ci va più?).
Mi sentivo preso in trappola quando dal cesto dei dvd un po' vecchi e superati, quelli in vendita a 9,90 euro, mi è venuto in soccorso quel film del 1999 in cui Brad Pitt, protagonista di Fight Club (non solo un film, un vero inno contro il consumismo) appoggia la birra al tavolo e dice: “Ehi amico, le cose che possiedi alla fine ti possiedono”. Ciao commesso – gli ho detto – devo pensarci sopra un po'. Così sono corso a casa e prima ancora di rispondere al fuoco luminoso del vicino mi sono rivisto – per la terza volta – Surplus, un documentario di Erik Gandini che le televisioni commerciali non trasmettono (perché non trovano nessuna azienda disposta a metterci la pubblicità nelle pause, ma su internet si trova) che spiega perché, soprattutto quando le strade si riempiono di luci e colori, ci coglie l'ossessione del consumo.
P.S. all'inizio di Surplus (che in Google Video è pubblicato integralmente anche se a bassa risoluzione) vedrete molte immagini girate a Genova nel 2001.
Pensavo di cavarmela sostituendo la lampadina rotta ma poiché noi – inteso come noi uomini moderni – non abbiamo tempo da perdere, ho scoperto che bisogna cambiare l'impianto in blocco, anche perché i cavi come il mio li producono a Taiwan e poi li spediscono in Europa a bordo di una nave. Le lampadine di riserva invece no, le tengono per loro.
Non saranno venti euro a mettermi sul lastrico, ho pensato di fronte al commesso un po' impaziente: “Va bene” ho detto. Ho pagato e sono rimasto a gironzolare nel negozio con due cavi in mano, anche quello guasto, senza riuscire a rassegnarmi a gettare tutte quelle lampadine “mute” sapendole buone (tranne una). Restare è stato l'errore che ha fatto del mio sabato un sabato bestiale. Credevo di avere un televisore quasi nuovo ma ho scoperto di tenere in soggiorno un cassone obsoleto che in poco tempo – giura il commesso – sarà inutilizzabile. Credevo di avere una telecamera decente e ho scoperto di essere il triste proprietario di un giocattolo buono al massimo per immortalare i compleanni visto che – tanto per dirne una – registra le immagini sul nastro invece che su un disco rigido. Credevo di avere un computer al passo con i tempi e ho scoperto che l'apparecchio su cui scrivo gli articoli sarebbe in realtà una scatola imbarazzante per cui – giura il commesso – tra un po' non ci saranno nemmeno in giro i programmi (sic!). Per darmi un tono ho tirato fuori il telefonino (nel ramo telecomunicazioni pensavo di andare sul sicuro: fotocamera, telecamera, lettore musicale, scheda di memoria da due giga) ma l'ho rimesso in tasca al volo quando ho visto un ragazzino, avrà avuto sedici anni, tenere in mano il modello successivo che è doppio in tutto, prezzo compreso.
Lì, in quella giungla di cartelli, offerte e concessioni di pagamenti agevolati, confesso di essermi sentito un po' sfigato. Ho iniziato a immaginare la mia nuova vita con un televisore a schermo piatto appeso al muro. Dimenticando che la sera io lavoro mi sono visto fortunato proprietario di un pacchetto di programmi, calcio compreso (che non guardo), per consolarmi con il telecomando in mano di quant'è dura l'esistenza. E se ancora non mi bastasse – lei mi pare un tipo esigente: parola di commesso – potevo sempre accendere l'home theatre, per godermi un film come se fossi in platea (tanto ormai – dice il commesso – al cine chi ci va più?).
Mi sentivo preso in trappola quando dal cesto dei dvd un po' vecchi e superati, quelli in vendita a 9,90 euro, mi è venuto in soccorso quel film del 1999 in cui Brad Pitt, protagonista di Fight Club (non solo un film, un vero inno contro il consumismo) appoggia la birra al tavolo e dice: “Ehi amico, le cose che possiedi alla fine ti possiedono”. Ciao commesso – gli ho detto – devo pensarci sopra un po'. Così sono corso a casa e prima ancora di rispondere al fuoco luminoso del vicino mi sono rivisto – per la terza volta – Surplus, un documentario di Erik Gandini che le televisioni commerciali non trasmettono (perché non trovano nessuna azienda disposta a metterci la pubblicità nelle pause, ma su internet si trova) che spiega perché, soprattutto quando le strade si riempiono di luci e colori, ci coglie l'ossessione del consumo.
P.S. all'inizio di Surplus (che in Google Video è pubblicato integralmente anche se a bassa risoluzione) vedrete molte immagini girate a Genova nel 2001.
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11 Comments:
MASSICCIO il video SURPLUS, guardatelo!!!
hai fatto bene a pubblicizzarlo, però (anche se ambasciator non porta pena) ti sei schierato, questo video è palesemente antagonista e against the sistem,
del resto già anni fa ti piaceva H. D. Thureau, un maestro dell'antagonismo!
By Brother, at 12/12/07 16:42
Lo so... infatti ero un po' teso (ho parlato del documentario anche sul giornale)... ma il fatto che tu non conoscessi questo video mi conforta: giusto postare il link...
P.S. a parte che si scrive Thoreau, Walden (ovvero la vita nei boschi) certo sempre di tenerlo a portata di mano (anche se in questo momento non mi ricordo più a chi l'ho prestato....)
By ansel, at 12/12/07 17:24
Ti dir� � possibile che Walden sia sepolto tra altri libri momentaneamente in mio possesso, di sicuro, tra i titoli che ti ricorderanno qualcosa c'� la confraternit� dell'Uva di John Fante (prefazione di Vinicio Caposella) e Camminare di Thoreau (per� camminare mi sa che me l'hai regalato).
Dimmi tu se sbaglio: non ci sono commenti a questo post, troppo poco "banale e quotidiano" , troppo poco leggero per essere affrontato io ho idea che la gente in realt� voglia solo dormire sonni tranquilli, gli agitatori di coscienze alla Luttazzi (mostruoso, ce l'ha rifatta a rifarsi ricensurare, dicendo in fondo cose brutalmente cose buone e giuste) o alla travaglio non raggiungono il cuore il gente (vespa il vero re dei mostri e del dormire tranquilli � sempre in prima posizione). cos� probabilmente il video SURPLUS in molti preferiscono non affrontarlo e non considerarlo, ne uscirebbero disturbati. sbaglio?
By the brother, at 14/12/07 11:11
No hai perfettamente ragione!E' più facile chiudere gli occhi e non solo per dormire...
Il video ho iniziato a guardarlo ieri,continuero' oggi,ma poi che faro'?!Che faremo?!
Acc.. Ansel ma te fare dei post più cool,natalizi,leggeri?!Parlami del panettone,del pandoro...ma senza menzionare la parola calorie!
Trentina all'estero
By Anonimo, at 14/12/07 12:08
Poche cose fanno sfigato quanto desiderare e comprare(a rate,ovviamente)televisori enormi e pacchetti sky. Il primo commento mentale in questi casi è sempre:'Poverino...non ha una vita.'
Brothers: il problema di 'surplus' è che il commento mi era venuto lunghissimo :-)
L'ho ridotto al minimo e lo metto, anche se mi lascia insoddisfatta.
Surplus mi è piaciuto,anche se non condivido il pensiero di Zerzan sulla inefficacia delle proteste non violente, così come non credo che il problema siano l'industrializzazione o la tecnologia, ma la loro gestione. Credo che sia un problema il capitalismo, la cui naturale conseguenza è il monopolio. Credo che siano un problema l'alienazione e la paura, fomentate dai media. Credo che sia un problema la convinzione che l'unico modo per superare l'ansia da soffocamento sociale sia l'adeguamento ai modelli imposti.È innegabile che per raggiungere la pace dell'anima e l'approvazione dei propri simili la strada sia breve e passi attraverso l'acquisto e le rate di cui sopra.
Le donne sono quelle che da questa situazione hanno ricavato il maggior danno: questo è un mondo di uomini e per uomini e Surplus lo spiega splendidamente. Infine darei volentieri un grosso cazzotto al milionario diciannovenne a cui manca la vita semplice e che non sa come spendere i suoi soldi. I soldi non sono un'entità astratta dotata di poteri avvilenti per l'animo umano, sono solo un MEZZO attraverso il quale è anche possibile costruire, (sembra incredibile!), un altro mondo.Migliore, ovviamente.
By eus, at 14/12/07 15:24
eus : nice nik e ottimo commento.
avevo scritto una risposta lughissima a proposito di anarchia e nonviolenza materialismo e spiritualità.non so che kaktus, si è inceppato il pc e l'ho persa, si vede che era troppo pesa e non doveva essere pubblicata......:)
ti dirò solo: io sostengo la nonviolenza, (ci ho scritto anche una tesi di laurea) ma per farlo DEVI essere ancorato ad una realtà METAFISICA e SPIRITUALE e devi essere concentrato più sull'anima che sull'ego, se ti manca tale ancoraggio non puoi credere vivere praticare sostenere la nonviolenza, per questo Zerzan non la sostiene e dal suo punto di vista (materialismo storico) non ha torto, lui vuole intervenire qui e ora e usare gli stessi metodi e sistemi che usano i nemici che lui vuole combattere (chi puoò dire che Bin Laden è più criminale dell'esercito americano? chi può dire che gli israeliani hanno ragione e i palestinesi no? , chi può dire che gli slogan anarchici a proposito di economia politica religione non centrino l'obiettivo con straordinaria chiarezza e acutezza?).
Con te sono d'accordo sul fatto che evoluzione tecnica e scientifica non sono un male, sono un bene, il problema è che contemporaneamente non siamo evoluti a livello umanista e spirituale questo fa si che anche tecnica e scienza vengano usate per creare dei mostri e a volte ci fanno più male che bene. a tale proposito ti sei mai chiesta le responsabilità dell'oscurantismo cattolico a proposito dell'ignoranza spirituale e il nesso con la dipendenza dal denaro e l'ansia di approvazione dei propri simili vedi l'acquisto a rate di cui sopra? e ancora le responsabilità della chiesa (la prima vera forma di multinazionale) sul fatto che il mondo è fondato su omocentrismo, da cui nascono conquista, sfruttamento, violenza?
Ieri a vicenza manifestazione contro base militare e militarizzazione del pianeta con conseguente affermazione di violenza sfruttamento prevaricazione morte etc. eravamo tantissimi (40, 50 mila) tutti coglioni secondo berlusconi tutti imbecilli secondo il sindaco di vicenza, per me tutti fratelli e sorelle che credono in un mondo con meno armi, centri commerciali, banche, petroliere yacht, e campi da golf. resto un nonviolento (me lo "impone" lo Yoga: ahimsa nonviolenza è una delle 5 virtù morali che lo yogi deve praticare, tra le altre -bellissima- shantosa: essere felice di per sè: gioioso e contento perchè consapevole che la Vita è in te e tutto intorno a te) ma purtroppo Zerzan non ha tutti i torti tra ieri sera e oggi radio tv giornali pochissimo quasi niente a proposito di una manifestazione pacifista e nonviolenta che era numericamente grossa. per la cronaca Dario fo dal palco ha detto: Politici? tutti figli di puttana! destra e sinistra? tutti uguali a berlusconi fate le stesse cose e sopratttutto nessuno fa quello che si dovrebbe fare, non ci riconosciamo in voi non ci rappresentate. Uno degli slogan migliori: chi se vegnù a vicenza par finta l'era meyo chel stava a casa. riferito ai politici che si fanno vedere tra la gente ma poi non fanno nulla di quello che dovrebbero e potrebbero fare
By the brother, at 16/12/07 23:42
The Brother:Per colpa del pc tu hai perso una risposta ma io ho perso una lettura sicuramente interessante!:-)
Ammetto di sostenere la non-violenza senza avere le basi filosofiche e spirituali per farlo e confesso che in un paio di occasioni devo aver fatto rivoltare il Mahatma Gandhi nella tomba :-) Ma credo che un principio valido vada sostenuto nonostante i propri limiti e perseguito, se non grazie ad un' intima comunione con la propria anima, almeno con un razionale autocontrollo.
La mia contestazione a Zerzan parte proprio da un'interpretazione opposta alla tua ;-):in pratica lo accuso di non basare il suo attivismo su un sano materialismo storico!
Zerzan vuole combattere il nemico con le sue stesse armi ignorando che il movimento quelle armi non le avrà mai.Non avrà mai gli stessi mezzi economici e mediatici di cui dispongono le grandi multinazionali, quindi è inutile rispondere alla loro violenza, che è occulta, pervasiva e invasiva ma praticamente indolore per le masse, con una violenza che è solo chiassosa, controproducente per noi e assolutamente irrilevante per loro. Esempio:la McDonald's, (di cui TUTTI, almeno vagamente, conosciamo i crimini ambientali, alimentari e umani) si è costruita, con decenni di condizionamento pubblicitario, un'immagine positiva, accogliente,serena e rassicurante.Quando qualcuno spacca la vetrata di un loro locale, questo gesto non è accolto dal 'pubblico' come un atto di protesta contro il simbolo di un potere aggressivo e omicida, ma come una violenza contro un luogo di incontri piacevoli, di sorrisi, di cortesia, di spuntini in famiglia. Quelli cattivi,in questo quadro,siamo noi!
Se dobbiamo combattere valutando le dinamiche politico-economiche attuali, quella vetrata, sempre restando nell'esempio mcdonald's, dobbiamo lasciarla intatta e invece dobbiamo, molto più semplicemente, rifiutarci di mangiare i loro prodotti. Il denaro è potere? Bene! Decido io come usare la mia parte di potere. Ma anche l'informazione è potere ed io posso usare i miei mezzi, per quanto limitati, per diffondere informazioni. Un'azione violenta da risultati solo se convinci due miliardi di persone a scendere in piazza per dare fuoco ai fast food e non una volta sola, ma almeno un paio :-) Non riuscirò mai a convincere tutte le persone che conosco nemmeno a partecipare ad una manifestazione di protesta, ma posso convincerne tre quarti a scegliere la pizza al taglio invece che l'hamburger, spiegando quanto quel panino danneggi, direttamente e indirettamente, la loro vita presente e il loro futuro.
La condizione femminile è stato l'argomento della mia tesi :-) non mi basterebbero tre blog per discuterne ed ho già scritto,contro ogni regola di netiquette, una lenzuolata di commento...chiedo scusa ad Ansel :-)
Per quanto riguarda invece santa romana chiesa, mi sono già fatta le domande e data le risposte, infatti sono beatamente pagana da almeno 16 anni! Vuoi mettere quanto è meglio un intero pantheon di divinità sfrenate, rispetto ad una schiera di santi votati al martirio?:-)
Baci al potere!
By eus, at 18/12/07 22:25
eus inizi a piacermi anche oltre il nik, sei sposata????? scherzo :) lascia stare che sono inaffidabile.
probabilmente nel commento perso c'erano le spiegazioni per cui per molti la nonviolenza non funziona, sono d'accordo con te che sfasciare una vetrina del mac non serve a niente, ma non serve a niente nemmeno che io e te non ci mangiamo gli hamburger, come servirebbe una moltitudine di sfasciatori cosi' servirebbe una moltitudine di boicottatori, non essendoci ne una ne l'altra zerzan conclude che sfasciare fa piu' danni che boicottare e lui vuole fare danni al suo nemico perche' sa che non puo realmente combatterlo, in realta' per i nuovi anarcoinsurrezionalisti degli spazi ci sono: vanno dall'hackeraggio al black out, piu' il sistema e' complesso piu' dipende da fattori "sottili" e "delicati" ai quali si puo' cercare di accedere senza sfondare la porta, la violenza si sta trasformando dal piano fisico a un piano piu' sottile, le nuove idee sono quelle di forzare il possibile collasso e implosione dell'iniquo sistema. puo' essere piu' efficace, sicuramente e' piu' avvincente, io segretamente tifo per loro anche esplicitamente cerco di praticare altre vie convinto nella necessita' di aprire nuove strade sostenibili oltre che chiudere quelle vecchie (insostenibili).
questo ' quanto un saluto speciale a brother mayor da tel a viviv, museo della diaspora dove sto scroccando il collegamento aggra.
stavo pensando
spqe sonopazziquestiebrei
poi mi sono visto e sentito la telefonata tra berlusca e sacca' e ho concluso
smmani siamomessimaleanchenoiitaliani
By the brother, at 20/12/07 13:56
Come sempre hai dimostrato la tua abilità nello scrivere, iniziare con un racconto verosimile per invogliarci a vedere quello che tu volevi surplus, passando per fight club. nella tua storia iniziale ti sei riconosciuto più in Danny de Vito o in Matthew Broderick protagonisti del film conciati per le feste. Nella filmografia di De Vito è assolutamente non consigliato dai giudizi della critica e del pubblico, ma comunque simpatico da vedere se si sta facendo altro, come navigare.
Ciao e buon Natale
By Anonimo, at 22/12/07 00:11
The Brother@ SEI INAFFIDABILE??? Che delusione!E pensare che avevo già preparato la valigia per trasferirmi a Trento(o a Telaviv). Pazienza...anche per questa volta il mio matrimonio è salvo :)
L'implosione delle stelle causa i buchi neri...Io punto ad educare il popolo :)
Conosco e ho partecipato a qualche iniziativa di hackeraggio ma perché non ti fai prestare un post dal fratello maggiore e non ci spieghi la teoria del collasso?
By eus, at 22/12/07 11:20
anonimo: conciati per le feste? me lo devo procurare e - in tema - rilancio con LOVE ACTUALLY e L'AMORE NON VA IN VACANZA.... ;-)
the brother: confermo... inaffidabile ;-)
By ansel, at 26/12/07 15:02
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