Ho solamente due amici
Ho due amici solamente. Uno è il mio collega P. e l’altro, a dire il vero, è mio fratello. Messi a confronto con i 2 mila amici di Dellai o con i 400 del consigliere provinciale Bruno Dorigatti possono sembrare poca cosa ma io non mi lamento. Se uno mi chiede quanti amici ho rispondo senza esitazioni: il mio collega P. e mio fratello. Pochi ma buoni. Se fanno la stessa domanda a Dellai lo sfido a snocciolare, uno dopo l’altro, i nomi e i cognomi dei suoi 2 mila (si fa per dire) amici. Parlo di Facebook, naturalmente.
Tutto cominciò più o meno un mese fa quando mi prese la curiosità di andare a vedere questo luogo dove si incontrano milioni di italiani e - immagino, senza poter dare un numero preciso - decine di migliaia di trentini. Avevo da poco compilato il modulo di iscrizione che già mi compariva la faccia spiritata del mio collega N. che chiedeva la mia amicizia portando in dote una compagnia di oltre mille affezionati tra cui - sorpresa - anche alcuni pezzi grossi. Mi parve eccessivo, come primo passo, quello di affiliarmi a un gruppo tanto numeroso e così decisi di prendere tempo. Scelta di cui non mi sono mai pentito anche perché dieci secondi dopo arrivò la seconda richiesta di amicizia, tanto che mi sorpresi di quanti fossero i conoscenti collegati in rete in quel momento, come se se stessero aspettando proprio me.
No grazie, per non correre il rischio di scontentare qualcuno non divento amico di nessuno, tranne che del mio amico P. (essere su Facebook solo come un cane mi pareva brutto) e di mio fratello, così posso guardare le foto che scatta quando va in giro per le Ande peruviane. A volte sono tentato di accettare le richieste di amicizia che mi arrivano da persone di cui non ricordavo nemmeno l’esistenza (ma appena riviste in foto mi sono tornate in mente come se fosse ieri) solo che ho sempre desistito perché, curioso come sono, passerei il mio tempo a seguire sul video le vite degli altri senza più occuparmi della mia e di quella di chi mi sta accanto: dicono che sia come la droga, meglio non cadere in tentazione. Comunque se mi cercate sono lì al mio posto, con la mia foto e la data di nascita, anche per evitare che un impostore prenda il mio posto e si faccia amici in vece mia, fingendosi me stesso, sparandole più grosse delle mie, come è successo al docente del Da Vinci che ha denunciato il caso alla polizia postale.
Se volete diventare miei amici la risposta è uguale per tutti: no grazie, senza offesa, amici come prima. Vale anche per te, Bruno Dorigatti: grazie dell’invito ma non sarò uno dei 400 di cui non ricordi il nome. Dicono gli entusiasti di Facebook che con questa mia prudenza mi perdo la grande opportunità di ritrovare in un colpo solo i compagni del liceo, guardarli in volto, vedere come sono invecchiati e sapere che fine hanno fatto.
Ma io so che c’è un motivo se c’è in giro gente che non vedo da vent’anni, cioè da quel torrido mattino di giugno in cui è stato violato un patto. Stavamo lì, zitti e sudati, sui banchi allineati nel corridoio del liceo Da Vinci, con il compito di matematica davanti, cercando di descrivere sul grafico cartesiano la curva di “e alla x”. A un certo punto uno di noi, come d’accordo, chiese il permesso di andare al bagno, per la soddisfazione mia e del mio amico D. che tirando un sospiro di sollievo pensammo: Dio sia lodato, è fatta. Poi fu il nostro turno di andare nel secondo bagno a destra e cercare un foglio dietro una piastrella sconnessa. Ma il foglio non c’era. E non c’era nemmeno nel primo, nel terzo, nel quarto e nel quinto ed ultimo bagno a destra di quel piano. Che cos’era “e alla x” l’abbiamo dovuto imparare all’università: non c’è scampo, di questi tempi, per chi non vuole imparare la matematica (sappiatelo studenti).
Quel signore che ha sempre sostenuto di aver depositato il foglietto nel luogo pattuito non l’abbiamo voluto più vedere. Certo, pensandoci bene, ritrovarlo in rete dopo vent’anni e farci la pace su Facebook sarebbe un gran finale: potrei farmi il terzo amico, proprio lui, l’infame.
Tutto cominciò più o meno un mese fa quando mi prese la curiosità di andare a vedere questo luogo dove si incontrano milioni di italiani e - immagino, senza poter dare un numero preciso - decine di migliaia di trentini. Avevo da poco compilato il modulo di iscrizione che già mi compariva la faccia spiritata del mio collega N. che chiedeva la mia amicizia portando in dote una compagnia di oltre mille affezionati tra cui - sorpresa - anche alcuni pezzi grossi. Mi parve eccessivo, come primo passo, quello di affiliarmi a un gruppo tanto numeroso e così decisi di prendere tempo. Scelta di cui non mi sono mai pentito anche perché dieci secondi dopo arrivò la seconda richiesta di amicizia, tanto che mi sorpresi di quanti fossero i conoscenti collegati in rete in quel momento, come se se stessero aspettando proprio me.
No grazie, per non correre il rischio di scontentare qualcuno non divento amico di nessuno, tranne che del mio amico P. (essere su Facebook solo come un cane mi pareva brutto) e di mio fratello, così posso guardare le foto che scatta quando va in giro per le Ande peruviane. A volte sono tentato di accettare le richieste di amicizia che mi arrivano da persone di cui non ricordavo nemmeno l’esistenza (ma appena riviste in foto mi sono tornate in mente come se fosse ieri) solo che ho sempre desistito perché, curioso come sono, passerei il mio tempo a seguire sul video le vite degli altri senza più occuparmi della mia e di quella di chi mi sta accanto: dicono che sia come la droga, meglio non cadere in tentazione. Comunque se mi cercate sono lì al mio posto, con la mia foto e la data di nascita, anche per evitare che un impostore prenda il mio posto e si faccia amici in vece mia, fingendosi me stesso, sparandole più grosse delle mie, come è successo al docente del Da Vinci che ha denunciato il caso alla polizia postale.
Se volete diventare miei amici la risposta è uguale per tutti: no grazie, senza offesa, amici come prima. Vale anche per te, Bruno Dorigatti: grazie dell’invito ma non sarò uno dei 400 di cui non ricordi il nome. Dicono gli entusiasti di Facebook che con questa mia prudenza mi perdo la grande opportunità di ritrovare in un colpo solo i compagni del liceo, guardarli in volto, vedere come sono invecchiati e sapere che fine hanno fatto.
Ma io so che c’è un motivo se c’è in giro gente che non vedo da vent’anni, cioè da quel torrido mattino di giugno in cui è stato violato un patto. Stavamo lì, zitti e sudati, sui banchi allineati nel corridoio del liceo Da Vinci, con il compito di matematica davanti, cercando di descrivere sul grafico cartesiano la curva di “e alla x”. A un certo punto uno di noi, come d’accordo, chiese il permesso di andare al bagno, per la soddisfazione mia e del mio amico D. che tirando un sospiro di sollievo pensammo: Dio sia lodato, è fatta. Poi fu il nostro turno di andare nel secondo bagno a destra e cercare un foglio dietro una piastrella sconnessa. Ma il foglio non c’era. E non c’era nemmeno nel primo, nel terzo, nel quarto e nel quinto ed ultimo bagno a destra di quel piano. Che cos’era “e alla x” l’abbiamo dovuto imparare all’università: non c’è scampo, di questi tempi, per chi non vuole imparare la matematica (sappiatelo studenti).
Quel signore che ha sempre sostenuto di aver depositato il foglietto nel luogo pattuito non l’abbiamo voluto più vedere. Certo, pensandoci bene, ritrovarlo in rete dopo vent’anni e farci la pace su Facebook sarebbe un gran finale: potrei farmi il terzo amico, proprio lui, l’infame.
11 Comments:
Foto personale su FB vecchia di qualche anno, pubblica ammissione di tentato illecito agli esami, alcune piccole macchie più o meno recenti; mi sa proprio che per la tua biografia Eus userà il bianchetto o il “Canc”.
Gallo
By Anonimo, at 20/1/09 13:28
ne avresti 3 se accettassi gli inviti...ciao dbdesign
By Anonimo, at 20/1/09 14:31
Gallo, con queste macchie da educanda non venderemmo nemmeno una copia: è meglio che Ansel si cimenti in un romanzo di fantasia ;)
FB non fa per me, ho troppe cose da nascondere: non voglio essere trovata! :D
By eus, at 20/1/09 17:49
db: amici come prima? :-)
By ansel, at 21/1/09 10:04
Ne ho 10 e ti assicuro che so il nome di tutti...lo giuro!
Ma l'infame c'è su FB?
Trentina all'estero
By Anonimo, at 21/1/09 12:55
Ce n'è uno che si chiama come l'infame ma è senza foto e anche senza amici... il profilo non lo vedo ma potrebbe pure essere lui.....
By ansel, at 21/1/09 23:58
dall'alto dei miei 162 amici(¿?), tra cui Buddha e Gesu' Nazareno dico che c'e' solo una cosa da sapere su Faccialibro, questa:
http://www.youtube.com/watch?v=87FG1sZxtEI
non perdetevela perche' e' una chicca fantastica,
"qualcuno me suggerisce un'amicizia, io le suggerisco de anna a fankulo"
eloquens ne sa un casino, altra chicca IL BALLO DELLA DIGOS sempre lui, sempre YOUTUBE
http://www.youtube.com/watch?v=QeHDIIq6MsE
"noi sappiamo tutto quanto, ce l'hanno raccontato"
By The brother, at 23/1/09 17:06
Penso che FB sia semplicemente uno strumento; ciascuno lo usa come meglio crede... C'e' chi ha 500 amici chi 2000 chi 2 e chi non lo usa per niente, che importanza ha? Chi ha 2000 amici non e' piu' figo di chi ne ha 2 ma neanche viceversa; hanno solo scopi diversi.
Flan di latte
By Anonimo, at 25/1/09 09:15
Ho notato che sulla tua pagina di FB ci sono 4 messaggi di posta; sono dei tuoi 2 amici o è qualcuno che ti supplica di accettare la sua richiesta di "amicizia" ?!!
Flan di latte
By Anonimo, at 25/1/09 15:19
flan al latte-
secondo la mia analisi piuttosto cinica ma profonda FB non e' altro che una nuova e ulteriore proiezione degli individui ( nel reale sempre piu' frustrati, sconnessi e incapaci) nella realta' virtuale che come un miraggio sembra la salvezza la meta la verita'.
FB puo' essre molto appagante per l'ego in quest'epoca di immagine di apparenza di evanescenza, in cui tutto cio' che luccica ed e' sciocco attrae come un nuovo eldorado.......che non puo' mancare alla nostra collezione di cose inutili......
oltre a questo e' un ottimo strumento di controllo sociale da parte del grande fratello che come fine ultimo ha solo il consumo e la massificazione degli individui.
credo che in a faccialibro l'unica soluzione e l'unico bene sia mentire provocare destabilizzare prendere per il culo controinformare, chi e ne e' in gradop hackerare di brutto.
i messaggi di ansel saranno i link che gli mando e che ovviamente non apre.
By the brother, at 25/1/09 18:50
I quattro messaggi? Ho due soli amici e non leggo nemmeno i loro messaggi.... triste ma vero... però quando serve - come ad esempio domani - li vado a prendere all'aeroporto...
ansel
By ansel, at 25/1/09 21:38
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