Il razzismo di Paolini
Capita che Marco Paolini, l'attore, parlando da un palco di Padova a milioni di persone (sulle frequenze di La7) dica che in una stazione ferroviaria del Trentino hanno lasciato giù dal treno un passeggero perché era di colore. L'ha visto con i suoi occhi, Paolini, quel passeggero nero con la bicicletta in mano, nera anch'essa, che si doveva rassegnare di fronte al capotreno razzista che gli faceva "no, no" con il dito e lo lasciava a terra anche se aveva il biglietto.
Era il 12 ottobre. Peccato che sia una bufala. E la cosa più incredibile non è che su un treno non facciano salire i neri (che infatti è falso) ma che Paolini lo racconti a suoi spettatori senza nemmeno avere verificato l'accaduto col passeggero, con il capotreno o con le ferrovie. Se l'avesse fatto - come hanno fatto i giornalisti dopo la sua sparata in televisione - avrebbe scoperto che il macchinista ha detto "no, no" a quel passeggero perché a bordo non c'era più posto per le biciclette (bianche o nere che siano) e che lo stesso rifiuto l'aveva opposto alle stazioni precedenti a tutti gli altri (bianchi) che volevano salire con la propria due ruote.
E se il vero razzista fosse Marco Paolini, l'unico che vedendo un nero lasciato a terra in Trentino pensa che questo è avvenuto perché è un passeggero di colore? Bisogna avere un pregiudizio in testa per vedere il colore della pelle e non la bicicletta. Paolini, il bravo attore, vuole fare il giornalista. Ma gli succede come a Beppe Grillo, il comico, quando racconta le magie delle palle che in lavatrice puliscono i panni senza detersivo: fa ridere.
Qui trovate una breve cronaca della vicenda.
P.S. nella foto il dvd "Vajont 9 ottobre 1963". Grande spettacolo, ma dopo aver avuto prova delle "sparate" di Paolini guardarlo farà tutto un altro effetto.
Era il 12 ottobre. Peccato che sia una bufala. E la cosa più incredibile non è che su un treno non facciano salire i neri (che infatti è falso) ma che Paolini lo racconti a suoi spettatori senza nemmeno avere verificato l'accaduto col passeggero, con il capotreno o con le ferrovie. Se l'avesse fatto - come hanno fatto i giornalisti dopo la sua sparata in televisione - avrebbe scoperto che il macchinista ha detto "no, no" a quel passeggero perché a bordo non c'era più posto per le biciclette (bianche o nere che siano) e che lo stesso rifiuto l'aveva opposto alle stazioni precedenti a tutti gli altri (bianchi) che volevano salire con la propria due ruote.
E se il vero razzista fosse Marco Paolini, l'unico che vedendo un nero lasciato a terra in Trentino pensa che questo è avvenuto perché è un passeggero di colore? Bisogna avere un pregiudizio in testa per vedere il colore della pelle e non la bicicletta. Paolini, il bravo attore, vuole fare il giornalista. Ma gli succede come a Beppe Grillo, il comico, quando racconta le magie delle palle che in lavatrice puliscono i panni senza detersivo: fa ridere.
Qui trovate una breve cronaca della vicenda.
P.S. nella foto il dvd "Vajont 9 ottobre 1963". Grande spettacolo, ma dopo aver avuto prova delle "sparate" di Paolini guardarlo farà tutto un altro effetto.
5 Comments:
D'accordissimo, bel post.
By Daniele, at 8/1/09 11:43
beh, diciamo che Paolini una tiratona d'orecchie se la merita, ma da qui a pensare che sia un fanfarone ....
By MAMO, at 9/1/09 13:01
il tuo post è un pò forte, stavolta...
Concordo con MAMO che Paolini meriti una tirata d'orecchi, ma il tuo tono, caro Ansel, ricorda un pò lo stesso di Paolini che grida allo scandalo.
Inoltre, qualche giorno dopo il fatto, sui giornali è apparso un trafiletto in cui il "razzista" da te citato si scusava per non aver capito...
Quante persone conoscete che dopo aver detto assurdità infondate chiedano scusa e non dicano "sono stato frainteso"?
Almeno di questa ammenda potremmo tener conto?
By clodita RM, at 14/1/09 13:03
Post forte... tono esagerato... forse avete ragione (altri me l'hanno detto, a voce)... ma c'è una bella differenza tra scrivere su un blog e sparare il giudizio in prima serata dalle frequenze di una televisione nazionale... Inoltre la delusione è stata proporzionale alla considerazione che avevo del personaggio....
By ansel, at 15/1/09 09:57
Sulla considerazione del personaggio/persona sono perfettamente d'accordo. Forse è lo stesso motivo per cui io l'ho "scusato", o comunque ho trovato modo di giustificarlo...
:)
Però non penso che ci sia differenza tra pubblicare un post e parlare in tv in prima serata. C'è una differenza di numeri, certamente, ma un messaggio (giusto o sbagliato) può aver bisogno anche di un solo ascoltatore per propagarsi.
By clodita RM, at 15/1/09 10:22
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