Cameriere, champagne!

Il post, caro lettore di questo blog, finisce qui. Ma se hai la pazienza e il tempo di seguirmi ancora un po' ti racconterò la storia di quell'arancione che compare un po' più in alto nella foto, sull'etichetta dello champagne francese. Devi sapere che quel colore è tanto importante per la cantina transalpina (più ancora del vino che mettono in bottiglia) che quando i trentini delle cantine Mezzacorona l'hanno usato per l'etichetta dello spumante Rotari è successo il finimondo, con una causa in tribunale. Alla fine - quando hanno capito che affidarsi al giudice era troppo rischioso - si sono messi d'accordo, ma da quel giorno uno dei due vini arriva in enoteca con un'etichetta un po' più sbiadita. Quale dei due? Ci puoi arrivare da solo. Era la fine degli anni Novanta, periodo in cui l'arancione si stava imponendo come colore di gran moda: lo scelsero anche gli esperti marketing di Ing Direct quando si trattò di lanciare niente meno che Conto Arancio. E quella, credimi, è genta che con l'immagine di un prodotto non scherza. Fai caso, caro lettore, all'inflazione di arancione per i prodotti che vorrebbero essere di tendenza. Comincia subito, apri gli occhi e guarda - un po' più in alto - il colore del titolo di questo blog: un bel orange #FF6600. Se sei qui che leggi, forse, è anche grazie a quello. Pensaci.
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