fuoridalpalazzo

26 agosto 2008

Duecento alberi

malga ValparolaGuarda attentamente l'immagine qui sopra e dimmi cosa vedi. Vedi una malga d'alta quota, magari un po' troppo affollata per via del periodo ferragostano, chiusa tra le rocce e i pascoli della Valparola che - per chi non conosce la zona - è in Alta Val Badia? Oppure vedi 200 alberi squadrati, tagliati in assi o ridotti a sapienti incastri per realizzare porte e finestre?
Risposta esatta in entrambi i casi perché per costruire un edificio come questo servono centinaia di alberi, 200 per l'esattezza secondo uno studio di Danilo Marco e Claudine Remacle pubblicato su un vecchio numero estivo della rivista l'Alpe dedicato alle case di montagna
Duecento alberi. Un numero che fa impressione, soprattutto perché parliamo di larici con il tronco di 35 centimetri di diametro e alti fino a venti metri. Immaginateli nel bosco, uno accanto all'altro: verdi l'estate, gialli l'autunno. E guardateli ora come sono diventati, dopo due o trecento anni di "cottura" al sole o all'aria aperta in questa foto oppure in questa.
Duecento alberi per fare una casa. Se non ci credete basta salire a San Cassiano, prendere la strada per Malga Valparola, camminare per 30 minuti appena, avvicinarsi al vecchio edificio e contarli, toccandoli con mano. Ma non preoccupatevi per il bosco, ne sono rimasti molti.
Capire di cosa sono fatte le cose antiche è facile, molto più difficile (ma non per questo meno interessante) è capire cosa c'è dentro quelle moderne.

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15 giugno 2007

La cartolina anonima

bolletteTre bollette, una fattura da pagare, Sky che vuole fare di me un suo abbonato, una convocazione per l'assemblea di un quartiere che non è mai stato il mio (mi arrivano per posta: non so come farli smettere) e infine il conto mensile dell'asilo nido di cui indico la cifra esatta e spiegherò perché: 426,15 euro. Caro Mauro, se mi stai leggendo, proprio tu che ti stai preoccupando in anticipo di come pagare l'università ai gemelli... il vero problema non è pagare l'ateneo, ma l'asilo. Chiusa parentesi, queste sono le soddisfazioni che si trovano al rientro dalle ferie. La prossima volta mi spedirò una cartolina anonima da trovare nella casella postale al mio rientro: qualcosa bisogna pur fare per tirarsi su il morale. Le mie scarpe e l'auto nera - noi la chiamiamo così - hanno sparso gli ultimi frammenti di sabbia tirrenica contaminando il nero asfalto cittadino, ora non più: siamo stati all'autolavaggio.

P.S. Caro lettore questo è un quiz-post, guarda la foto, non è stata messa lì a caso...

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19 aprile 2007

Trova il collegamento

prima pagina TrentinoCaro lettore di questo blog, guarda la prima pagina nella foto qui sopra. Se ti sembra piccola cliccaci sopra e ingrandiscila. Guardala bene e per un milione di euro rispondi: qual è l'elemento che ha in comune con questo blog? Domanda facilissima che ti impegnerà per pochi secondi appena. Quindi, se ti va, puoi leggere questa pagina di giornale dove le mie scarpe spuntano in altre due foto.

P.S.: chi vuole sapere qualcosa in più su piazza Dante a Trento può dare un'occhiata a questo video (è richiesta una minima competenza di dialetto trentino...)

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16 gennaio 2007

Quiz/3 Alberi o montagne?

Caro lettore di questo blog, eccoci al terzo appuntamento con il quiz. Guarda l'immagine dai toni azzurri qui sopra e - per poche migliaia di euro, visto che è molto facile - dimmi: di che si tratta? Sono montagne o alberi ghiacciati? Come dici, alberi di Natale? Risposta e-rrata! Ma sei scusato, si tratta di una merce sempre più rara: quella che vedi qui sopra è neve, piccoli cristalli di neve che Dario (amico e blogger) ha fotografato da pochi centimetri per dimostrare che la grandezza si ritrova anche nell'infinitamente piccolo (matematici e fisici mi scuseranno per l'uso scriteriato del termine infinito). Ma la risposta non era scontata, caro lettore, perché quella qui sopra non è la neve normale, cioè quella che si spara con i cannoni. No, questa è neve naturale, quella che viene giù dal cielo, merce sempre più rara e che sempre più rara sarà. Vuoi vedere la differenza tra l'originale e l'umana imitazione? Guarda qui e rifletti. Grazie per l'attenzione, caro lettore, su questo tema che da un po' mi vede fissato. Ti sei meritato il premio di consolazione, uno skipass vitalizio da utilizzare nelle località sciistiche italiane sotto i 1.500 metri. Come dici, è carta straccia? Risposta e-satta! Fate partire la sigla.

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29 dicembre 2006

Quiz/2: spegni la luce per favore

facoltà di giurisprudenza di Trento
Caro lettore di questo blog, siamo giunti al secondo appuntamento con il nostro nuovo e originale spazio dedicato al quiz. La domanda oggi è facilissima, del valore di qualche migliaio di euro. Guarda la foto notturna qui sopra e dimmi: che edificio è questo illuminato a giorno? Fate partire il cronometro: tic, tac, tic, tac... Come dici scusa? E' la facoltà di giurisprudenza di Trento, disegnata dal famoso architetto Mario Botta (lo stesso del Mart di Rovereto) e inaugurata qualche settimana fa dal ministro Giuliano Amato? Risposta e-satta! Ma la posta in palio era troppo esigua, quasi quasi mi gioco il domandone: silenzio in sala, abbassate le luci, fate partire la musica di suspense. Caro lettore di questo blog, per alcune centinaia di milioni di euro, guarda la foto e dimmi: perché la facoltà di giurisprudenza di Trento è illuminata a giorno anche se sono le tre di notte? Come, non lo sai? Risposta e-satta! Non lo sa nessuno! Il motivo per cui quest'edificio prestigioso viene riempito di luce, tutto, ogni notte, nonostante sia deserto, è un mistero. Molto bene, ti sei aggiudicato alcune centinaia di milioni di euro che potrai investire in azioni Enel, un'idea luminosa per un investimento sicuro. Almeno fino a quando ci saranno clienti come l'università. Fate partire la sigla!

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20 dicembre 2006

Quiz/1: indovina l'auto

auto in sostaCaro lettore di questo blog, sperimentiamo oggi una forma di intrattenimento e di comunicazione nuova e molto originale: il quiz. Cominciamo quindi con una domanda facile, del valore di pochi milioni di euro. Guarda la foto qui sopra e dimmi: quale di queste auto in sosta non attende il proprietario che sta visitando il mercatino di Natale? Fate partire il cronometro: tic, tac, tic, tac... Come dici scusa? L'auto rossa, targata Slovacchia, marca Lada, di fabbricazione sovietica con il portabagagli sul tetto? Risposta e-satta! Complimenti. Ma ti dirò di più: quella non è nemmeno un'auto, quella è una casa. I proprietari vi fanno rientro la sera, affettano un po' di salame sul tavolo del soggiorno (il cofano), ripongono le proprie cose nell'armadio (il bagagliaio) e infine si ritirano in camera da letto (i sedili posteriori). Tutto questo fino a qualche giorno fa, ora è più freddo e non li ho visti più. Molto bene, ti sei aggiudicato alcuni milioni di euro che potrai spendere in regali di Natale. Fate partire la sigla!

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