Buon giorno a tutti, sono l'orsa. Oppure, come dite voi, Jurka. Mi presento: ho nove anni, peso 90 chili, che per essere un'orsa non è male, e riscuoto un gran successo. Non sono trentina, lo capite anche dal nome, ma slovena: è lì che mi hanno catturato nella primavera del 2001 - quand'ero appena uscita dal letargo ed ero ancora un po' intontita - per portarmi qui in Trentino, sul Brenta.
Per essere orsa sono anche troppo famosa, ma non cerco l'attenzione: mi piace solo andare in giro. Ditemi voi, che c'è di male? Anche se è inverno e dovrei dormire nella tana quest'anno ho deciso che si poteva andare a spasso. Non è stata una scelta solo mia ma – diciamo – familiare. Molti di voi, tra gli uomini, mi capiranno al volo: con tutto il cibo che c'è in giro, il calduccio di queste giornate di sole e le attrazioni che voi (esatto: voi) avete portato quassù in montagna i miei piccoli non ne volevano sapere di andare a nanna. E ho rinunciato, esausta, perché non posso farmi il sangue cattivo per seguire la Natura che ci vorrebbe in letargo ma per il resto fa di testa sua. Così, eccomi qua.
L'altro giorno ero con i piccoli vicino alle seggiovie dello Spinale, a Madonna di Campiglio. Sono io quella del
video: bella no? Che ci faccio in mezzo alle piste? Ribalto la domanda: che ci fa quassù una pista? Fino al mese scorso andavo a spasso da una valle all'altra indisturbata, poi è arrivata una gran folla. Non è che mi dia fastidio, per carità, ci sono cose ben peggiori a questo mondo, ma se qualcuno vuole farmi un favore dovrebbe andare dal titolare del rifugio Boch e dirgli se – per cortesia – può abbassare un po' il volume: i piccoli si eccitano, diventano ballerini, e non riesco più a tenerli. Noi orsi abbiamo una grande tradizione, secondo me un po' triste, nel settore della danza.
Di solito non è che parli molto, ma già che ci sono voglio andare fino in fondo. Così dirò chiaro e tondo quel che penso della neve. Vi sembrerà strano ma noi bestie se la neve non viene siamo contenti: nei boschi restano le piante da mangiare, molte bacche, magari qualche insetto, insomma ce la caviamo niente male. Per questo quando voi uomini, la neve, cominciate a fabbricarla a noi suona un po' strano e diciamo: “Sono pazzi”. Qualcuno dice: "Sono proprio uomini". E poi mettetevi nella mia pelliccia, con questo mantello bruno in mezzo al panorama bianco, come l'altro giorno sulle piste: mi vedono tutti e cominciano a scattare fotografie. E poi mi corrono dietro. Fosse per me pazienza, mi so difendere, ma lasciate stare i piccoli altrimenti divento un uomo (noi bestie, diciamo così) e posso essere pericolosa.
Ah, se ci fosse ancora Joze, il padre dei miei figli, mi sentirei un po' più tranquilla. Ma se n'è andato dopo che sono rimasta incinta e mi arrivano notizie che in seguito abbia fatto lo stesso anche con Maja, Kirka e Daniza. Questi maschi...
A volte, in queste lunghe serate invernali, ho nostalgia di JJ1, quel cucciolo vivace che voi chiamate Bruno. Il mio piccolo JJ! Se n'è andato al nord la primavera scorsa: gli piacevano le Alpi, quelle vere, alte e innevate anche d'estate. Andava e tornava. Andava, tornava e raccontava le meraviglie dell'Austria e della Baviera finché non l'abbiamo visto più. Ho smesso di aspettarlo perché so cos'è successo, le voci girano anche qui sui monti. Una cosa voglio dirla: prendere a fucilate gli orsi non è un atto molto moderno, lo sapevano fare già nel secolo scorso quando i miei antenati hanno rischiato l'estinzione. Se voi (ripeto: voi) avete deciso che ci volevate ancora nei boschi, siate coerenti: mettete via le armi da fuoco.
Questo è tutto, ma se avete qualche domanda sono pronta. Il mio film preferito? Ma è ovvio: “L'Orso”, quel film di Jean Jacques Annaud, girato proprio su questi versanti dolomitici. Mi piace perché in quella pellicola chi dà fastidio agli orsi fa una brutta fine. Molto istruttivo. I piccoli invece guardano sempre quel cartone animato, L'Orso Koda. Piuttosto divertente. Il libro? “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” di Dino Buzzati. Tutti gli uomini (e non solo i bambini) dovrebbero leggerlo. La città preferita? Berlino, di cui noi orsi siamo il simbolo, ma non mi illudo che possa andare un giorno a visitarla: da quelle parti sparano. Povero il mio JJ...
Vi lancio un ultimo messaggio: ho notato che voi uomini avete l'abitudine di servirvi delle strade anche quando volete godere la natura. Che cosa buffa! Capisco che sia comodo per degli animali bipedi come voi (altra cosa buffa!) muovervi comodi lungo le rotte già tracciate sul terreno, ma provate a cambiare prospettiva, voi che abitate il mondo collegato dalle strade e vi fermate dove termina l'asfalto, la terra battuta oppure il sentiero. E' proprio lì che il mondo – quello vero – comincia. Pensate a quello che vi ho detto.
Cari uomini addio, ho parlato troppo. Se arriverà il freddo mi ritirerò nella tana con i piccoli e ci rivedremo in primavera. Lasciate solo che vi confidi una mia angoscia, un presentimento che in queste giornate così eccitanti mi toglie il sonno: temo che qualcuno voglia catturarmi un'altra volta e rinchiudermi in un recinto o (peggio!) in una gabbia. Vi prego, non fatelo: sarebbe la mia fine! Piuttosto – vi supplico – riportatemi dove mi avete prelevato ormai sei anni fa e dimenticatevi di me.
Roar!L'orsa Jurka
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