Dubita di chi predicando bene razzola male: motto ingenuo ma veritiero. Così dovremmo dubitare del Comune che invita le mamme a usare i pannolini lavabili (rispettosi dell'ambiente e soprattutto dei cassonetti dei rifiuti) ma lascia che negli asili comunali si accumulino tonnellate di Pampers usa e getta. Nessuna madre si scandalizzerà per questo, conoscendo bene il fenomeno pannolini che non è opportuno, per ragioni di eleganza, affrontare in questo pezzo. Ma è solo l'ultimo esempio di una lunga serie di inviti destinati a cadere nel vuoto.
Ci dicono che per il bene del pianeta non dobbiamo usare l'auto (meglio il treno) e poi costruiscono gallerie e strade a quattro corsie che portano fiumi di veicoli in città mortificando i binari ferroviari. E come se non bastasse - credendo di fare un favore ai residenti - i consiglieri d'amministrazione dell'Autobrennero annunciano sconti ai pendolari che usano l'auto ogni giorno per andare al lavoro. Chi va in treno o in autobus, invece, paghi tranquillo.
Ci dicono di usare i parcheggi di attestamento ai margini della città e poi - quando il servizio navetta comincia a funzionare - ci fanno pagare il prezzo del biglietto. Prezzo simbolico - hanno spiegato, ed è vero - ma chi intasa la città viaggiando sulla sua vettura lo può fare gratis e a piacimento con la speranza di trovare un posto auto visto che stiamo scavando il sottosuolo in varie zone per trovare spazio alle vetture.
Ci dicono di privilegiare i prodotti trentini e poi scopriamo (anzi l'hanno scoperto i cavatori della valle di Cembra con le lacrime agli occhi) che per rifare l'ingresso di uno dei suoi palazzi più importanti la Provincia autonoma di Trento - regno del porfido - ha usato porfido cinese.
Ci dicono di abbassare di un grado o due il termostato e se abbiamo freddo di metterci il maglione. Ma quando siamo andati a controllare la temperatura negli uffici - termometro alla mano - abbiamo scoperto che ai dipendenti pubblici piace il clima tropicale. Anche a gennaio.
Ci dicono che l'acqua del sindaco è buona, anzi ottima, meglio delle acque minerali in bottiglia, ma quando la chiediamo al ristorante ci squadrano come se fossimo dei pezzenti. Su questo la Provincia ha varato una campagna informativa ma quando politici, professori, oratori e via dicendo si ritrovano a convegno sul tavolo hanno sempre una fila di bottiglie d'acqua industriale. A differenza del porfido, quella almeno è trentina.
Ci dicono che stanno studiando il modo di far conciliare famiglia e carriera a chi lavora negli uffici. Peccato che quando le madri fortunate lasciano la scrivania e corrono all'asilo aziendale a prendere il bambino entri in azione una donna molto meno fortunata a svuotare il cestino, una che lavora metà di giorno e metà di notte, che ha un contratto fino a Natale (ma non prende i soldi da quest'estate).
Ci insegnano che è meglio fare vacanze sostenibili - magari in bicicletta - mentre i politici volano in gruppo a studiare le abitudini degli indiani. La sera tutti a dormire nell'albergo occidentale, uguale a quello che c'è a Parigi, Londra e New York.
Ci dicono di spegnere la lucetta della televisione perché messi tutti assieme quei pallini rossi fanno girare le turbine delle centrali elettriche. Ma quando passiamo in via Rosmini in piena notte restiamo abbagliati dai fari della facoltà di Giurisprudenza che illuminano a giorno il palazzo di Mario Botta.
Ci dicono di salire le scale a piedi: fa bene a noi e fa bene anche all'ambiente. Ma quando ci facciamo indicare le scale di un grande palazzo l'usciere perplesso punta il dito verso una porticina d'acciaio grigia (con la scritta "emergenza") che nasconde una serie di rampe deserte e impolverate dove una donna sola avrebbe paura ad avventurarsi.
Ci dicono tante cose, c'è chi le ha chiamate "cose giuste" e ormai sono di gran moda. Mi sono venute in mente l'altro ieri quando mi è arrivata una lettera per annunciare il ritorno della fiera dedicata a queste azioni: ci sarà la folla tra il 2 e il 4 novembre nei padiglioni di Trento Fiere per la rassegna "
Fai la cosa giusta". Sarebbe bello se tra la gente che con grande entusiasmo razzola bene ci fosse anche qualche politico di ritorno da un volo transcontinentale.
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