Chiedo scusa all'arte, agli artisti, agli amanti del bello, ai sostenitori del nuovo e confesso: sono uno di quelli che l'altra sera ha pensato che a Sardagna avessero aperto una nuova discoteca. Tornavamo da Rovereto quando - all'altezza di Mattarello - abbiamo visto quel raggio luminoso attraversare la valle dell'Adige puntando su Povo, Cognola e Martignano per poi tornare indietro e ripetere il suo giro. Poiché so bene che lassù c'è l'hotel dell'Università ho immaginato che forse c'era una festa, un convegno di scienziati impegnati in chissà quali misurazioni oppure - come mi hanno fatto notare gli altri passeggeri - erano i vigili del fuoco che cercavano un disperso facendosi luce con le fotoelettriche. Solo una volta giunti in città - dopo la telefonata di un collega che sperava di fare con me chiarezza sul mistero - abbiamo saputo il perché di quel raggio laser: "Signore e signori, quella è arte" ha detto divertito uno degli uomini che stava montando il tendone per la festa del rione. "Arte moderna" ha aggiunto facendo un ampio gesto con la mano.
Perché non ci avevo pensato prima io? L'installazione di Stefano Cagol, uno degli artisti della biennale Manifesta 7, si inserisce nel solco tracciato già vent'anni fa dagli illuminati avanguardisti che per primi disegnarono fasci di luce nel cielo per far riflettere l'uomo sulle distanze e per comunicare al mondo intero: noi siamo qui. Parlo di gente come il gestore della discoteca Saint Louis di Mezzolombardo, del suo collega di Andalo, dell'ex gestore del Waikiki di Gardolo e di centinaia di altri precursori che a livello internazionale - avanti anni luce persino sull'arte moderna - decisero, forse senza nemmeno saperlo, di inaugurare una nuova stagione artistica, fermati solo dagli amministratori pubblici che decisero di porre un limite a questa forma di espressione che - chissà perché - ripetuta ogni fine settimana a qualche retrogrado dava fastidio.
Salito a casa, poiché mi bruciava ancora l'aver confuso l'arte vera con una volgare discoteca, ignorante più che mai, ho acceso il computer e mi sono collegato a Wikipedia (ognuno ha i mezzi che si merita) per imparare qualcosa sull'
artista. Così ho letto che "Cagol mette in evidenza la contraddittorietà di elementi e situazioni simboliche dell'oggi, e il mutato sistema di valori del momento attuale attraverso un'elaborazione digitale minima o attraverso istallazioni site-specific d’arte pubblica e performance". Illuminante.
Alle lavatrici di piazza Duomo c'ero arrivato anch'io, sebbene un po' contrariato perché nemmeno un cartello mi avvisava che lì sotto scorre ancora la roggia dove le trentine di una volta lavavano i panni sporchi in piazza: io lo sapevo, ma i turisti? I graffiti di Laurina Paperina mi hanno trovato preparato perché tra i miei amici c'è un suo grande ammiratore, invece la prima mattina dell'evento ho guardato distrattamente le pubblicità artistiche mentre correvo in bicicletta all'asilo (dove io e il piccolo arriviamo sempre ultimi) pensando che in quei cartelloni mancava qualcosa, tipo la marca del prodotto. Colpa mia, lo ammetto, ma il raggio laser no: l'unica cosa che ci vedo di geniale è il modo in cui l'artista è riuscito a convincere i curatori della biennale e la Provincia (che dell'hotel di Sardagna è la proprietaria) a far installare il proiettore per quest'imitazione dei discotecari anni Ottanta che guidando i clienti con le loro stelle comete artificiali hanno fatto i soldi, senza mai cadere nella tentazione di definirsi artisti.
Siamo gente semplice. Vediamo le cose per ciò che appaiono. Ho letto sul giornale che l'arte moderna non è educata e non chiede scusa, parola dell'assessore provinciale. I trentini invece sono educati eccome: finirà che vedranno una carcassa d'auto insanguinata, una rana impiccata o crocifissa, un asino volante, magari un mucchio di rifiuti per la strada come a Napoli e invece di chiamare i carabinieri (come hanno fatto in questi giorni quando incappavano in qualche stranezza) si fermeranno ad applaudire la presunta prestazione artistica temendo di fare brutta figura. Tuttalpiù - nel dubbio, indecisi su da farsi - tireranno dritto accelerando il passo.
Etichette: info-post, photo-post